Il Castello di Strassoldo e i suoi legami con Vienna

Il castello fu fondato nel 1035 dal nobile tedesco Woldarico Strassu, nel sito di un preesistente fortilizio di epoca ottoniana, o forse ancor prima longobarda.

Una leggenda invece farebbe risalire al 565 la costruzione dell’originario sito, per volontà di Attila, il quale avrebbe reimpiegato le pietre provenienti dalla conquistata città di Aquileia.

Il castello, che si compone di due manieri distinti, il Castello di Sopra e quello di Sotto, divenne proprietà degli Strassoldo (un ramo dell’antica famiglia di Lavariano) a partire dal 1188.
Il complesso è immerso in un bosco circondato da fiumicelli d’acqua risorgiva.

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Al Castello di Sopra si accede attraverso Porta Cistigna che oggi ha sembianze settecentesche, ma in realtà risale già al 1322.

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Il complesso del Castello di Sopra è composto da edifici un tempo adibiti a scuderie, ad uso agricolo e amministrativo e dall’elegante palazzo signorile affiancato dalla Torre Ottonina e affacciato su uno splendido giardino alberato circondato da corsi d’acqua.

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Tutti questi edifici si articolano attorno alla chiesa di San Nicolò, ricordata dal 1333-1334 e più volte ricostruita (il campanile, invece, fu costruito molto più tardi, nel 1726). Particolare è l’elaborata croce di pietra murata all’esterno dell’abside e databile tra i secoli XII e XIII, mentre all’interno della chiesa sono custoditi esempi di arte locale, come l’altare rinascimentale del Cristo Risorto, attribuito al lapicida Bernardino da Bissone.

La chiesa è ricordata perchè qui vennero celebrate le nozze tra il feldmaresciallo dell’esercito asburgico Johann Joseph Wenzel Anton Franz Karl Radetzky conte di Kadetz (1766-1858) e la contessa Franziska Romana di Strassoldo.

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Proseguendo verso sud si erge il Castello di Sotto, documentato per la prima volta nell’anno 1360. Ad esso vi si accedeva dalla Pusterla secentesca cuspidata in cotto, fiancheggiata a ovest da un muro tardo cinquecentesco, merlato e curvo, detto Gironutto.

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Anche in questo caso il palazzo si affaccia su un curato giardino ed un grande parco, ed è fiancheggiato da edifici agricoli, dall’ex scuderia porticata e dalla chiesetta di San Marco (1575), collocata poco fuori dalla Pusterla.

Interessante è l’ottocentesca ex pileria del riso appartenente al complesso del Castello di Sopra, ancora dotata di ruota, collocata a sud, verso il Castello di Sotto.

Perché interessante?

A questa pileria è legata la storia della nobildonna Rosa, figlia del barone Franz Kuhn von Kuhnenfeld, il quale rivestì diverse importanti cariche presso la corte imperiale asburgica. Nel 1878 costei sposò il conte Giulio Cesare di Strassoldo, dal quale ebbe due figli. Nel 1893 rimase purtroppo vedova all’età di 37 anni e così dovette, come si suol dire, “rimboccarsi le maniche”: dimostrando ottime abilità imprenditoriali, trasformò il vecchio mulino delle farine in riseria.

All’interno della riseria avveniva il processo di pilatura di tutto il riso proveniente dalle risaie italiane e destinato poi alle cucine della corte imperiale asburgica di Vienna, dove veniva preparato da cuochi italiani.

 

 

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